23/12/2022
Il 16 dicembre presso Santa Sofia e online su Teams si è svolta l’attività di formazione, organizzata dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa nell’ambito del progetto CO2PES&PEF, dal titolo “Il progetto Life CO2PES&PEF e l’applicazione della metodologia PEF nel settore del legno“, rivolta agli operatori e le aziende forestali presenti nella zona dell’Unione dei Comuni della Romagna Forlivese.
Roberta Croce ha commentato:
All’attività di formazione hanno partecipato operatori e imprese forestali di vario tipo, tra cui aziende agricole e cooperative. I partecipanti hanno trovato le azioni pilota del progetto CO2PES&PEF, tra cui il calcolo della metodologia PEF e la generazione di crediti di carbonio, interessanti per lo sviluppo economico ed ambientale del territorio, ritenendole anche utili e da integrare nel proprio lavoro.
- Il progetto CO2PES&PEF ed i suoi 3 obiettivi;
- L’ analisi degli impatti ambientali per le filiere del legno, con particolare riferimento alla fase di taglio in bosco, durante la quale si è trattato della metodologia PEF, una metodologia multi-criterio per misurare le performance ambientali di un prodotto o servizio attraverso tutto il suo ciclo di vita;
- Le attività di gestione forestale sostenibile finalizzate all’incremento della CO2 stoccata nei boschi, la funzione di immagazzinamento della CO2 all’interno delle foreste e dello standard di certificazione elaborato nell’ambito del progetto CO2PES&PEF, assieme a PEFC Italia, per lo sviluppo dei crediti di CO2 connessi alla GSF – Gestione Forestale Sostenibile.
Gli operatori forestali hanno mostrato un grande interesse per la gestione forestale sostenibile proposta dal progetto CO2PES&PF – ha dichiarato Nicola Fabbri – poiché l’hanno considerata un’occasione importante per lavorare sui servizi ecosistemici del bosco, dai quali al contempo è possibile trarre una fonte di redditività. Chi opera in foresta è già attento alla sostenibilità ambientale; tuttavia, l’approccio del Progetto, che prescinde da qualsiasi logica di sfruttamento intensivo, è stato ritenuto dai partecipanti particolarmente adatto alla gestione di lungo periodo del bosco. In questa prospettiva, ha riscosso molta attenzione anche l’applicazione della metodologia dell’impronta ambientale alle filiere del legno, dal momento che rappresenta un modo di dotarsi di una “contabilità ambientale”, necessaria non solo per definire la propria strategia di transizione ecologica, ma anche per rispondere operativamente a richieste sempre più pressanti di clienti, banche ed enti pubblici, con particolare riferimento a bandi e appalti pubblici.